Quando applicare la Logogenia®
Le difficoltà grammaticali
La Logogenia® può essere applicata in caso di difficoltà di comprensione nell’area della morfologia e della sintassi, ossia in quegli ambiti che definiscono la grammatica dell’italiano. I bambini e i ragazzi sordi (e non) che richiedono il nostro intervento faticano a percepire le informazioni linguistiche veicolate dalla morfologia verbale e nominale, non comprendono il ruolo delle preposizioni e degli articoli, non capiscono i pronomi e le frasi relative e non usano questi elementi in modo appropriato nella loro produzione.
Esempio
Logogenista: “ Guarda queste frasi:
– Da quanti anni hai preso la patente?
– A quanti anni hai preso la patente?
Secondo te queste frasi sono uguali?
Ragazzo: Si
Logogenista: Nooooo!
Ragazzo: Va beh, cambia solo DA e A !
“Sì, sono arriva a Milano che fermarsi sono troppo gente…”
“Io sempre amici e amiche uscita sera tardi!”
Le difficoltà lessicali
La Logogenia® può essere applicata nel caso in cui il bambino o l’adolescente abbia un bagaglio lessicale ristretto e rigido. Una conseguenza di ciò è che la lettura è continuamente ostacolata e interrotta dalle parole non note. Per questo motivo (ma non solo) il bambino e il ragazzo sordo leggono poco e solo se aiutati.
Esempio
“Ad una mostra canina partecipano 80 cani. Quanti sono i cani di piccola taglia, se costituiscono il 20% di tutti i cani?”
Logogenista: cosa vuole dire “taglia”?
Ragazzo: taglia, come tagliare, perché hanno la coda tagliata!
(Zuanelli 2006)
Le difficoltà testuali
La Logogenia® può essere applicata nel caso di difficoltà nella comprensione del testo. Bambini e ragazzi sordi possono essere in grado di decodificare la lingua scritta, ma non di comprendere le informazioni del testo.
Esempio
“Ciccio è il suo peluche preferito. In quale scatola sarà finito? In meno di dieci minuti, tutto il pavimento è ingombro di giocattoli.”
Logogenista: Perché il pavimento è ingombro di giocattoli?
Ragazzo: Non c’è scritto. Perché sono i giocattoli preferiti di Marco. Perché ci sono piene di scatole.
(Franchi, Musola 2015)